“La gioia di vivere deriva dall’incontro con nuove esperienze, e quindi non esiste gioia più grande dell’avere un orizzonte in costante cambiamento, del trovarsi ogni giorno sotto un sole nuovo e diverso.
Non dobbiamo che trovare il coraggio di rivoltarci contro lo stile di vita abituale e buttarci in un’esistenza non convenzionale”.
~ Christopher McCandless
Il nomadismo digitale: cosa è
Il termine “nomadismo digitale” appare per la prima volta nel 1997 in un libro dal titolo “Digital Nomad” scritto dallo scienziato Tsugio Makimoto e dallo scrittore David Manners.
Secondo Makimoto e Manners, i desideri di spostarsi, di scoprire il mondo e di andare oltre i limiti della propria conoscenza, insieme ai cambiamenti apportati dalla tecnologia, avrebbero ben presto spinto l’uomo a diventare un lavoratore itinerante, un “nomade digitale”.
Il nomadismo digitale è uno stile di vita che permette alle persone di lavorare e di viaggiare allo stesso tempo, sfruttando la flessibilità del lavoro online e le nuove tecnologie per comunicare e collaborare a distanza.
Tra i molteplici vantaggi di questo modo di vivere ci sono la libertà di scegliere dove stabilirsi, la possibilità di scoprire nuove culture e tradizioni e la flessibilità di organizzare il tempo e le proprie attività in autonomia.
I nomadi digitali fanno della parola “libertà” la loro bandiera e sono pronti ad adattarsi a qualsiasi situazione pur di portare avanti questo principio: facoltà di poter vivere e lavorare ovunque nel mondo, di avere un maggiore controllo sulla propria vita e di mettere a frutto la propria curiosità con l’obiettivo di crescere come persone prima e come professionisti poi.
La vera ricchezza che deriva da questo stile di vita è sicuramente la possibilità di trovarsi costantemente “sotto un cielo diverso”, ma anche e soprattutto l’occasione unica e irripetibile di incontrare persone con le quali confrontarsi e grazie alle quali ampliare il nostro bagaglio culturale.
Essere nomadi digitali significa imparare a conoscere meglio se stessi, scoprire e lavorare costantemente sui propri limiti, vivere ogni giorno appieno senza aspettare un domani, ma sfruttando la bellezza e l’unicità dell’oggi.
Tuttavia, si tratta di una scelta di vita che richiede una forte disciplina e una gestione autonoma delle attività senza la supervisione di un capo o di un team, aspetto che, se da un lato rappresenta un grande vantaggio, dall’altro molto spesso costituisce un motivo di isolamento e alienazione.
Inoltre, il nomadismo digitale è un modo di vivere che presuppone un grande spirito di adattamento e una notevole capacità di problem solving nel gestire gli imprevisti che potrebbero sopraggiungere durante gli spostamenti.
Come nasce il nomadismo digitale
Il nomadismo digitale nasce grazie alla diffusione di Internet e delle nuove tecnologie che nel corso degli anni hanno offerto la possibilità ai lavoratori di connettersi e comunicare da qualsiasi parte del mondo: un fenomeno influenzato da diversi fattori, tra cui la crescente flessibilità del lavoro.
La pandemia e il progresso tecnologico hanno rappresentato per molti lavoratori uno spartiacque rispetto al concetto di lavoro tradizionale e un cambio di rotta concreto.
Un numero sempre più alto di persone, infatti, ha ridefinito le proprie priorità personali e professionali alla ricerca di uno stile di vita più “lento” e più bilanciato che permettesse di conciliare vita privata e lavoro.
Inoltre, la diffusione della tecnologia wireless e dei dispositivi portatili (smartphone, tablet, pc) ha reso concretamente possibile lavorare da qualsiasi zona del mondo, senza dover essere fisicamente presenti in un ufficio o in un luogo di lavoro specifico.
Il nomadismo digitale ha rivoluzionato la cultura del lavoro creando nuove opportunità professionali e plasmando un nuovo modo di pensare.
Nomadi Digitali VS Expat: caratteristiche e differenze
Quando si parla di viaggi ed esperienze professionali all’estero, una confusione che molto spesso si crea è quella tra la figura del nomade digitale e quella dell’expat.
Curiosità, spirito di intraprendenza e voglia di scoprire il mondo sono le caratteristiche che accomunano entrambi, ma quali sono le differenze?
Vediamole insieme.
Un expat è una persona che decide di trasferirsi all’estero per viverci stabilmente e solitamente la sua permanenza a lungo termine in un altro Paese è dovuta a motivi di lavoro o familiari.
È una persona che deve affrontare diverse sfide legate al doversi adattare ad un nuovo Paese, ad una nuova cultura e ad un nuovo stile di vita.
Un nomade digitale, invece, è una persona che decide di vivere viaggiando: lavora principalmente online e ha la flessibilità di lavorare ovunque si trovi.
Solitamente non ha un ufficio fisso e può lavorare da casa, da una caffetteria o da qualsiasi altro luogo grazie al suo computer e ad una (buona, si spera!) connessione a Internet. Si occupa molto spesso di scrittura, design, marketing digitale e sviluppo web.
La principale differenza tra un expat e un nomade digitale è il loro approccio al vivere all’estero.
Gli expat cercano spesso di integrarsi nella cultura locale e di stabilirsi a lungo termine nel loro nuovo Paese, mentre i nomadi digitali sono spesso in movimento senza l’obiettivo di identificare un posto del cuore in cui fermarsi.
Un altro fattore che differenzia gli expat dai nomadi digitali è la natura del loro lavoro.
Gli expat spesso lavorano in aziende internazionali o multinazionali, possono essere ex dipendenti di multinazionali e il loro impiego è spesso strettamente legato al Paese in cui si trovano. I nomadi digitali, invece, lavorano online e possono collaborare con clienti in tutto il mondo, senza essere legati a un Paese specifico.
Inoltre, gli expat ricevono spesso benefici come alloggio e spese di trasferimento, mentre i nomadi digitali sono responsabili del loro alloggio e dei loro spostamenti.
Expat e nomadi digitali, come accennato, possono avere diverse motivazioni per vivere fuori dal loro Paese di origine.
Gli expat spesso si trasferiscono per questioni lavorative o per motivi familiari con l’obiettivo ad esempio di raggiungere il partner che si trova già lì, mentre i nomadi digitali possono essere spinti dalla ricerca di nuove esperienze e di un maggiore equilibrio tra vita e lavoro.
I nomadi digitali possono soffrire la lontananza dai propri cari e l’assenza di un “nido” a cui far ritorno, perché la loro casa è il mondo e il desiderio di non volersi fermare “qui” li spinge a sperimentare, scoprire, avventurarsi in nuovi viaggi. Partono con una luce negli occhi sempre nuova tipica di chi non è mai stanco di meravigliarsi.
Conclusioni
Dopo aver analizzato caratteristiche e differenze tra nomadi digitali ed expat, possiamo dire che entrambi condividono esperienze di vita simili, ma le loro prospettive e motivazioni sono spesso molto diverse.
Se gli expat si trasferiscono in un altro Paese per motivi specifici e spesso operano in un’azienda o in un’organizzazione, i nomadi digitali sono liberi di vivere ovunque vogliano e lavorano online, spesso come freelance o imprenditori.
Entrambi gli stili di vita hanno i loro pro e contro e dipendono esclusivamente dalle preferenze e dalle esigenze individuali di ciascuno.
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